Altre nostre considerazioni
La decisione dello scioglimento del consorzio è un atto
puramente formale in quanto questo ente è un paziente clinicamente ed
economicamente morto da anni, pertanto abbiamo attuato un’eutanasia tanto
dolorosa quanto pietosa, per la quale intendiamo agire in fretta.
Questa situazione non è stata sanata in dieci anni, quanto
tempo serve ancora secondo il centro-destra,
per intervenire e quante risorse pubbliche i cittadini dovranno spendere
per finanziare, non già la formazione, dato che nel complesso delle spese del
consorzio, questa riveste un quantificazione marginale, ma una struttura, posti
di lavoro palesemente eccessivi rispetto ai volumi e al fatturato, costi per
utenze e affitti, ecc.
Ricordiamo che le perdite 2011 e 2012 del CGF sono già
responsabili dell’aumento dell’imu sulle seconde case per 250.000 euro ed il
ricordo è ancora fresco.
E ancora: nonostante i rilievi della corte dei conti del
2011 e del 2012, il costo del personale nel 2012 è aumentato di quasi il 30%, e
nel 2013 di un ulteriore 17% dimostrando quanto la situazione fosse
paradossale.
Inoltre la perdita 2012 che avrebbe dovuto essere
contenuta, si è posizionata ancora a quota 100, nonostante corte dei conti.
Il 2013: anno nuovo perdita nuova: altri 127.000 euro (il
piano prevedeva di chiudere in pareggio). Complessivamente dal 2003 il
Consorzio ha fatto registrare perdite per 718.000 e forse altrettanti dovremo
spendere per liquidare tutti i debiti. E’ questa la diligenza del buon padre di
famiglia? Speriamo che sia un padre con pochi figli!
E il tfr mai accantonato (180.000 euro): è anche questo frutto della
diligenza che le precedenti amministrazioni dicono di avere?
Nel frattempo il consorzio è rimasto avvinghiato al comune
che dava in gestione alcuni servizi c.a.g., cred e altri fantasiosi a prezzi
poco competitivi pur di aumentare le entrate e mai agire sulle spese. Il tutto
a che scopo? Quello nobile di mantenere alcuni posti di lavoro? Se è così è
lecito chiedersi come sono stati scelti i dipendenti di questo tritasoldi, non
certo tramite bando, forse sarebbe stato meglio procedere a lotteria a
sorteggio su tutto il territorio comunale.
Può succedere che la gestione di un ente non vada nella
direzione sperata, in tal caso però bisogna dimostrare con i fatti di aver
fatto tutto il possibile per invertire la tendenza e se ancora non ci fossero
risultati, prendere quelle decisioni anche drastiche che servono.
Il tempo è scaduto; abbiamo fatto un serio tentativo di
prendere per i capelli la situazione, incaricando una professionista del
settore, che in breve ha fotografato la gravità della situazione.
Ci siamo attivati presso gli altri comuni in comunità
montana, contando sul bacino d’utenza del consorzio, ma ovviamente anch’essi
non brillano per disponibilità economiche e non ci hanno dato un sostegno
materiale (morale sì, materiale no).
Abbiamo fatto alcuni tentativi per ricollocare almeno
alcuni dipendenti, che invece, magari malconsigliati, hanno preferito rimanere
al loro posto, contando forse sull’ennesimo ripianamento del comune.
Se c’è qualcuno che ritiene che si possa fare formazione e
servizi al lavoro in modo economicamente migliore, ricordo che può farsi
avanti, acquistare le quote o più semplicemente acquistare il marchio
registrato e proseguire su altre basi; penso anche a cooperative di dipendenti
se ci credono, noi purtroppo non ci crediamo più.
Per quanto riguarda l’aspetto politico, per noi che
apparteniamo al centro sinistra, questa decisione è particolarmente dolorosa e
non è stata presa certo a cuor leggero, ma riteniamo che sia nostro dovere
tagliare gli sprechi e concentrare le risorse verso coloro che ne hanno più
bisogno, amministrando tenendo presente l’interesse della comunità e non solo
quello del singolo.
Ci dispiace perciò per coloro che perderanno il posto di
lavoro, ma non era veramente più possibile proseguire in questa logica
statalista: se un ente economico non punta almeno al pareggio, e non mostra di
migliorare nel tempo, oggi non esiste alla lunga, (stiamo parlando di dieci
anni!) politica che lo possa salvare.
Da oggi il nostro impegno sarà rivolto principalmente allo
sviluppo economico e alla creazione di concreti posti di lavoro che non siano
basati esclusivamente sul soccorso pubblico, ma che vivano su basi economiche
più solide.
Quella
del Consorzio Garda Formazione è sicuramente una delle decisioni più difficili
prese in e per Toscolano Maderno.
Lo è ancor di più per una forza di centrosinistra, che fa
del diritto al lavoro, sancito dall’articolo 1 della Costituzione (“L’Italia è
una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”) una delle sue battaglie
storiche. Soprattutto contestualizzato oggi, in un momento di lunga e grave
crisi, e qui, dove alla fine di settembre del 2010 chiuse una delle due
macchine continue della Cartiera.
In quell’occasione il Partito Democratico è stato il primo a incontrare i
lavoratori, proprio perché la sacralità del lavoro fa parte del nostro Dna. Ma
anche il benessere della collettività è parte dello stesso patrimonio storico
ed ideologico. Anzi, la collettività è sicuramente più importante
dell’interesse del singolo. Solo se la collettività è soddisfatta, un
amministratore può dirsi soddisfatto. Purtroppo, la collettività non ha goduto
dei servizi del CGF, né attraverso i pochi servizi erogati (soprattutto per
quanto riguarda i servizi al lavoro, supporti ai disoccupati, svantaggiati,
tutoraggio) né attraverso gli utili (che non ci sono stati) dello stesso.
Abbiamo valutato attentamente cosa comporterà la chiusura del CGF e i danni o
benefici che deriveranno alla collettività di TM. Il dato di partenza è un
organico di 11 persone il cui lavoro, politicamente sottostimato e mal gestito
nel corso degli ultimi 6 anni, ha fruttato un deficit di 540.000 euro che 8.300
cittadini si sono dovuti sobbarcare. E, se non si porrà termine, dovrebbero
continuare a sobbarcarsi togliendo preziose risorse in altri ambiti.
Il CGF è una partecipata del comune. Questo significa che
il comune partecipa in proporzione alla quota di possesso sia agli utili, sia
alle perdite. Purtroppo non ci sono stati utili, ma solo perdite per un
ammontare complessivo di 718.149 euro! Cosa significa questo? Significa che
sono stati sottratti 718.149 euro alle
risorse da destinare a tutti i cittadini di Toscolano Maderno, magari nei
servizi sociali, proprio perché ci troviamo in una situazione difficile per
tutti. E, se non avessimo proceduto come vogliamo procedere oggi, la cifra
sarebbe ulteriormente aumentata, a scapito sempre dei più deboli, che sono
coloro che più risentono della crisi e che più necessitano di aiuti alla
persona e di maggior tutela.
La situazione debitoria è stata da noi denunciata già da quando eravamo in
minoranza, senza ricevere dall’amministrazione Righettini nessuna risposta e,
soprattutto, nessuna cura per una situazione incancrenitasi e votata ad una
soluzione esiziale. Abbiamo ereditato un bilancio che denota o un’incapacità di
gestione, oppure una miopia devastante.
Scontato dire che la decisione non è stata presa senza tentare tutte le
possibilità possibili (scusate il bisticcio linguistico). Ci siamo rivolti
anche ai comuni limitrofi che, vista la situazione in cui è stato trascinato il
CGF, si sono ben guardati dal voler entrare a far parte di un ente profondamente
deficitario.
Ci chiediamo perché non sia stato fatto un concorso
pubblico per le assunzioni! Non voglio assolutamente mettere in dubbio la
professionalità dei dipendenti; tuttavia, neppure questa discrezionalità ha
portato benefici ai nostri concittadini, dal momento che solo due di loro sono
di Toscolano Maderno. Nonostante questo, dispiace sempre lasciare a casa
persone che hanno alle loro spalle una famiglia. E’ doloroso, perché 11 persone
debbono pagare il prezzo di una cattiva o superficiale gestione.