giovedì 17 marzo 2011

Residenti: un'ora sulle strisce blu

Nuove condizioni per la sosta residenti
Finalmente, dopo malumori e reclami, l'amministrazione ha deciso di estendere a un'ora la sosta gratuita per i residenti sui "parcheggi blu".
La scorsa estate comparvero una serie di parcheggi a pagamento. La cosa sarebbe stata positiva, in particolar modo per le casse comunali, non fosse stato per alcuni difetti, forse derivanti dalla fretta con cui si volle attuare il progetto. In primo luogo le dimensioni troppo piccole dai parcheggi delimitati dalle strisce blu, in grado di contenere un'utilitaria ma non un'auto di grandezza maggiore. In secondo luogo i minuti di gratuità per i residenti: solo 20, non certo sufficienti per fare la spesa o la coda in un ufficio postale, soprattutto durante i mesi estivi.
Forse, facendo le cose con più calma e attenzione, avremmo goduto fin da subito di quest'ora di gratuità.

venerdì 4 marzo 2011

Raggiunti i 10 milioni di firme

Non si può mettere in discussione la realtà delle tante persone che si sono impegnate nella raccolta delle firme "Berlusconi Dimettiti" (ringrazio tutti i gardesani che lo hanno fatto). Devo testimoniare anche io, come ha detto ieri sera Bersani ad Annozero, che una cosa così non l'ho mai vista. I più a cui chiedevo di firmare, mi prendevano tutto il modulo per farlo firmare anche ad amici, vicini e parenti.

Più di 400 firme a Sirmione, oltre 600 a Desenzano e superate le 700 a Salò. Firme vere raccolte al banchetto, non sul sito. Questo è il fulcro della campagna denigratoria de il giornale e di libero: si sono divertiti ad inserire nomi fasulli sul sito del pd nazionale e poi hanno riportato la notizia di una raccolta patacca.

Se c'è tanta smania di infagare la petizione "Berlusconi dimettiti" significa che abbiamo raggiunto il risultato! Ritengo comunque sia altamente irrispettoso verso i milioni di cittadini italiani che hanno firmato, ditemi voi se questo è giornalismo...
il coord.pdgarda Andrea Volpi

La macchina 11 della Cartiera di Toscolano non si fermerà

E’ stata lunga, ma il posto di lavoro è salvo. La macchina 11 della Cartiera di Toscolano non si fermerà.

Ripercorriamo molto brevemente i fatti. Alla fine di settembre 2010, il gruppo Burgo, proprietario della Cartiera, annuncia lo stop della macchina 11, ossia quella che produce carta naturale patinata a ciclo continuo. La motivazione: il mercato non richiede più questo prodotto. L’anomalia: il bilancio della Cartiera è positivo. Da subito i sindacati si mettono al lavoro. Le forze politiche locali fanno fronte comune per difendere i lavoratori e le loro famiglie (110 circa gli operai della “11”, 300 il totale della fabbrica).

Il lavoro, l’economia e la storia plurisecolare di un paese sono in pericolo. Immediatamente viene istituito un tavolo istituzionale. I rappresentanti del PD sono i primi a giungere in Cartiera: Paolo Corsini, Guido Galperti, GianAntonio Girelli incontrano i lavoratori e si fanno portavoce delle loro istanze presso le sedi istituzionali. Nel frattempo la Burgo tace. Conferma solo la propria intenzione di chiudere la macchina entro il 31 dicembre. Fiaccolate e manifestazioni si succedono per tener alta l’attenzione.

Finalmente, dopo un testa a testa tra l’Rsu e la Burgo, si giunge ad un accordo: cassa integrazione straordinaria a rotazione per crisi di mercato. La motivazione della cig è interessante, perché si parla di crisi di mercato in genere, e non di mancanza di mercato per la carta naturale prodotta dalla macchina 11. Sì, perché parliamo della carta che viene usata a Cles, negli stabilimenti della Mondadori, una carta che, a differenza di altre, non “sporca” e permette una stampa più veloce.

Su richiesta del Partito Democratico di Toscolano Maderno è costituita una commissione consiliare: ad essa sottoponiamo un interessante progetto che coinvolge non solo la cartiera, ma l’intera popolazione. Questo progetto andrebbe ad affiancare quello presentato dall’RSU che si è trovata a giocare non il classico ruolo di mediazione tra la proprietà e i lavoratori, bensì un ruolo atipico avendo creato un progetto di riqualificazione della macchina e dell’intero comparto. Ad oggi i lavoratori si alternano a stare a casa “in cassa”. Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo, ma siamo consapevoli che la situazione non è risolta. Siamo più attenti che mai perché non vogliamo che 300 famiglie debbano nuovamente vivere per mesi senza sapere come sarà il loro futuro.